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Cryptocurrency News 8 months ago
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OpenAI e il New York Times in una battaglia legale sull'uso di contenuti protetti da copyright da parte dell'IA

Algoine News
Summary:
Il New York Times ha avviato un procedimento legale contro OpenAI, la società dietro il sistema di intelligenza artificiale ChatGPT, sostenendo che OpenAI ha utilizzato più contenuti online del Times che da qualsiasi altra fonte privata, costituendo una violazione del copyright. La causa ha potenziali ramificazioni per il più ampio sistema legale degli Stati Uniti e per il mondo. Il punto cruciale del caso è il dibattito sul fatto che l'utilizzo di materiale protetto da copyright per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale rientri nel "fair use". Questa decisione potrebbe avere un impatto sulle testate giornalistiche e su altre industrie che dipendono da materiale protetto da copyright. OpenAI difende la sua pratica come l'unico modo praticabile per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale di oggi al livello richiesto, promettendo al contempo di lavorare per eliminare un "bug" che produce contenuti simili a opere protette da copyright.
La recente causa intentata dal New York Times contro OpenAI, il creatore del sistema di intelligenza artificiale ChatGPT, ruota attorno a un'unica domanda: costituisce una violazione del copyright o semplicemente un problema tecnico del sistema quando un sistema di intelligenza artificiale produce output che rispecchiano da vicino i dati su cui è stato addestrato? Il Times afferma che OpenAI ha ampiamente utilizzato i suoi contenuti online insieme ai documenti di brevetto statunitensi e a Wikipedia per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale, più che da qualsiasi altra fonte privata. Confutando ciò, OpenAI afferma che questo approccio di formazione è "fair use" e considera la causa infondata. I risultati di questa causa potrebbero avere un impatto travolgente, non solo sulle parti coinvolte, ma anche sulla società statunitense in generale e potenzialmente sul mondo. Se OpenAI prevarrà, legittimando l'uso di materiale protetto da copyright per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale secondo la nozione di fair use, influenzerà in modo significativo il panorama giudiziario degli Stati Uniti. Come ha commentato Mike Cook, docente senior presso il King's College, se specifiche aziende potessero aggirare le leggi applicabili al resto, nonostante i vantaggi dell'IA come rispondere alle e-mail o riassumere il lavoro, ciò potrebbe porre gravi preoccupazioni. Secondo il Times, tale esenzione è un potenziale pericolo per la sua attività commerciale. OpenAI ha confessato un "bug" in ChatGPT, che a volte genera testo molto simile a contenuti protetti da copyright esistenti. Il Times sostiene che questa situazione potrebbe potenzialmente eludere i paywall, privare le entrate pubblicitarie e quindi ostacolare le sue operazioni primarie. Se OpenAI è autorizzata a continuare la formazione senza restrizioni su materiale protetto da copyright, le implicazioni potrebbero essere disastrose a lungo termine per il Times, così come per altri organi di stampa che potrebbero fungere da materiale di formazione sull'intelligenza artificiale, afferma la causa. Questo argomento potrebbe applicarsi anche ad altri settori generatori di profitto che dipendono da materiale protetto da copyright come film, musica, televisione, letteratura, ecc. Al contrario, OpenAI ha menzionato nella presentazione alla commissione per le comunicazioni e il digitale della Camera dei Lord del Regno Unito che fare affidamento esclusivo su libri e disegni di pubblico dominio di oltre un secolo fa durante l'addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale si tradurrebbe solo nella produzione di un esperimento interessante, ma non servirebbe ai requisiti odierni. Una questione chiave qui è la complessità nel trovare un equilibrio. Sebbene OpenAI si stia impegnando per impedire a ChatGPT e modelli simili di produrre materiale protetto da copyright, non ci sono garanzie che non persisterà. Spesso visti come sistemi "scatola nera", questi modelli di intelligenza artificiale non forniscono chiarezza agli sviluppatori sulla generazione dei loro output. Una volta completato il processo di formazione, non è possibile escludere i dati dal Times o da qualsiasi altro detentore del copyright. Se le leggi venissero modificate per vietare completamente l'uso di contenuti protetti da copyright, OpenAI potrebbe dover cancellare il modello ChatGPT e ricominciare dall'inizio, portando così a costi eccessivi e inefficienza. Propongono di affrontare questa situazione collaborando con le agenzie di stampa e i media e impegnandosi in ulteriori azioni per abolire questo bug. Il caso peggiore in assoluto per il campo dell'IA sarebbe la perdita di opportunità di monetizzazione per quanto riguarda i modelli addestrati su materiale protetto da copyright. Ciò potrebbe non influire su attività come i veicoli a guida autonoma o i sistemi di intelligenza artificiale gestiti da supercomputer, ma potrebbe rendere i prodotti generativi come ChatGPT impraticabili per il lancio sul mercato. Di conseguenza, i detentori del copyright potrebbero affrontare una catastrofe se il tribunale stabilisse che i contenuti protetti da copyright possono essere liberamente utilizzati per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale, dando potenzialmente il via libera alle aziende di intelligenza artificiale per ridistribuire materiali protetti da copyright sottilmente alterati senza alcun vincolo legale.

Published At

1/12/2024 9:10:22 PM

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